Curiosità sonore dal mondo della natura

La musica non è nelle note, la musica è tra le note.
Wolfgang Amadeus Mozart

Cari lettori di musikelios, benvenuti nel viaggio alla scoperta delle sonorità dal mondo della natura. In queste righe propongo un percorso interattivo tra i suoni che ci circondano. Vi suggerisco di cliccare sul tasto play dei brani che trovate in questa pagina senza interromperne l’esecuzione durante la lettura. Il perché lo intuirete solo leggendo…

Che si tratti dell’ultimo tormentone in radio o di un celebre brano d’autore, il concetto di musica spesso è associato all’abilità dell’uomo di amalgamare i ritmi, le note di un motivo, gli accordi e i giri armonici che lo accompagnano per ottenerne un risultato piacevole all’ascolto. Siamo sicuri che questa sia un’esclusiva prerogativa umana?

Secondo una visione più romantica, il vento che muove le foglie degli alberi, il rifrangersi delle onde su una scogliera, il fragore dell’acqua che precipita da una cascata, il tintinnare ritmato della pioggia durante un temporale sarebbero in grado di produrre un effetto sonoro particolarmente suggestivo. Una passeggiata immersi nella natura ci ispira con i suoni che la accompagnano. Questo è da sempre un ottimo modo per staccare la spina dallo stress quotidiano. Ci allontana dal caos della città, dal traffico, dall’inquinamento dei rumori della vita di tutti i giorni.

Considerando l’aspetto scientifico, un recente studio della University of North Florida ha dimostrato come determinati suoni della natura sarebbero in grado di produrre un effetto misurabile sulla fisiologia e dunque sulla psicologia umana. Gli scienziati hanno monitorato la frequenza cardiaca di un campione costituito da 40 persone alle quali sono stati “somministrati” prima 15 minuti di silenzio, dopo una composizione di Mozart e infine il suono di scrosci d’acqua. Proprio l’ascolto del suono dell’acqua ha fatto registrare una notevole diminuzione di frequenza cardiaca e tensione muscolare in questi soggetti. L’effetto fisiologico produrrebbe quindi una considerevole riduzione del grado di stress. L’ascolto dei suoni della natura apporta benefici già dopo pochi minuti dall’inizio dell’ascolto.

Un’altra sorprendente curiosità dal mondo della natura si associa al suono a 432 Hz.

Il batter d’ali delle api, in fase produttiva all’interno di un alveare, avviene alla frequenza di 432 movimenti al secondo: ne deriva il tipico suono che possiamo percepire in prossimità di un alveare. Secondo alcuni studi biochimici, il meccanismo di sintesi dell’ATP (molecola che fa da carburante per le funzioni della cellula anche nell’uomo) funzionerebbe ad una frequenza nell’ordine dei 432 Hz.

Enzima della sintesi dell’ATP

Secondo il parere di diversi musicisti, un pianoforte intonato a 432 Hz sarebbe in grado di trasmettere un suono dal timbro più ricco e di miglior qualità. Questa frequenza ha radici antiche: risuonava infatti negli strumenti utilizzati dagli egizi e dai greci. Lo stesso Mozart ne fu un sostenitore.

Un esempio è la celebre sinfonia mozartiana numero 40 in Sol minore KV550 a 432 Hz. L’ascolto di questo brano può rivelarsi utile per stemperare l’ansia nel corso di un viaggio in aereo, durante una seduta dentistica e forse, unito al suono dell’acqua, ci sta rilassando anche in questo momento. Ecco l’esempio di come la natura risuoni anche all’interno dei capolavori della musica.

Lo staff di MusikElios

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